martedì 27 dicembre 2011

SE CADE L' EURO COSA SUCCEDERA'

Vi parlo dopo tante ed attente letture, dopo pensieri e dubbi e tanti sentiti dire, dopo esseremi nformato leggendo tutte le varie opinioni ed adesso esprimo la mia, più oggettiva possibile.
Se crolla l'euro e cade la moneta unica ritornando alla lira cosa accadrà? cosa perderemo? come è meglio affrontare il tutto? chi ci rimetterà veramente?
- Se cade l'euro, è calcolato da Banche e grandi compagnie che fanno questi calcoli di lavoro, i paesi come l'Italia e altri specie a sud europa subiranno un indebolimento della moneta variabile dal 30 al 50% per cui chi ha 100.000 euro in banca vedrà crollare il potere di acquisto di 30.000 o 40.000 euro, cosa che non mi tange. In teoria la benzina dovendo comprare il petrolio arriverà a circa € 3.00 cosa che sta già facendo pian piano per poter rimanere dentro questa benedetta Europa. Le esportazioni però aumenterebbero in maniera esponenziale, l'economia volerebbe e i posti di lavoro aumenterebbero in un lampo per l'enorme richiesta di manodopera che rspetto agli altri paesi avrebbe dei costi basti così pure come i nostri prodotti.
Il turismo diventerebbe di nuovo un asse portante della nostra economia perchè dall'estero avremo fiumi di turisti attirati dai prezzi vantaggiosi rispetto alle loro monete più forti. Così stando le cose i nostri salari avrebbero però una perdita di acquisto del 30 - 40% se non venissero prese delle giuste misure.
E si perchè esisterebbero anche delle soluzioni per evitare la grande botta all'uscita dall'Euro.
Avendo un'economia in grande ripresa ma dei costi per il petrolio ed il gas enormi, basterebbe che sfruttassimo le nostre risorse che seppur poche ci permetterebbero di tirare aventi un paio di anni senza flagellare i cittadini e riuscire così con industrie e turismo a 1000 di ritrovarci tra un paio di anni di nuovo molto competitivi nel mercato e di non subire la botta iniziale a causa della svalutazione della nostra moneta.
Ma purtroppo questo sarebbe troppo semplice, perchè dietro a tutto non ci sono i cittadini ma pochi dirigenti che guardono solo ai loro interessi e non a quelli della popolazione. MA LE SOLUZIONI ESISTONO. e questo sarebbe bene che tutti voi lo sapeste e non vi faceste impaurire da quelli vi dicono che se cade l'euro sarebbe una rovina; la realtà è che per la maggioranza della popolazione se venissero attuate le giuste misure sarebbe una vera e propria rinascita e la possibilità di tornare di nuovo a sperare di vivere un nuovo perdiodo senza sacrifici fatti non tanto per noi ma per chi non vuole mollare il potere ecomonico mondiale. Magari per un pò faremo fatica ad andare in vacanza all'estero, a comprare auto estere ma non moriremo di fame e anzi molte meno persone sarebbero in difficoltà! difficoltà che invece adesso siamo costretti ad affrontare senza una prospettiva di rinascita ma solo si austerità e pensieri.
Per chi ha tanto soldi in banca esiste una soluzione per non vedere svalutati suoi averi, andarli a ritirare tutti e depositarli all'estero in dollari, il che aiuterebbe anche a venir fuori un altro grande problema della nostra economia e non solo della nostra ma di quella mondiale; LA PRIVATTIZAZIONE DEI SOLDI
Voi a casa non potete stampare soldi! ed è giusto, perchè era la zecca a doverlo fare ma c'è qualcuno che crea denaro dal nulla, LE BANCHE. Qaundo andate in banca e vi fate rilasciare un prestito od un mutuo con un clik compaiono i soldi, o meglio vengono magicamente creati dal nulla. Questo è uno dei motivi per cui non c'è più liquidità sul mercato, perchè il 97% circa dei soldi sono visrtuali e solo il 3% liquidi, vi sembra giusto?
Quindi se volete cambiare qualcosa, andate in banca e ritirate tutti i vostri soldi in contanti, se non li volete tenere a casa per paura che ve li rubino, a € 50 all'anno li mettete nelle cassette di sicurezza assicurate in banca € 20.000 a casetta ossia il controvalore dell'assicurazione, magari ci saranno anche banche le assicurano per più. E vedrete che una volta eliminata la liquidità totalmente dalle Banche anche queste dovranno iniziare a fare qualche passo indietro.
Per ora basta così...........

11 commenti:

  1. Se sei convinto di questo...auguri e buona fortuna!!! Pensare di campare di esportazioni e turismo mi sembra decisamente ottimistico...hai dimenticato che importiamo la stragrande maggioranza di quello che mangiamo, con una moneta che non tiene il passo del mondo quanto andrebbero a costare i cibi? a partire dal pane e della pasta...

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  2. Ciao Damiane, la mia convinzione è un pò differente, ma come dici tu la stragrande maggioranza di quello che mangiamo lo importiamo! Questo sarebbe il primo passo da affrontare; in quanto essesndo noi un paese con una buona base agricola dovremo invertire questa tendenza, cambiare alcune abitudine, adattarci o meglio riadattarci alle frutte e verdure stagionale e interne, so che è molto o almeno abbastanza utopistico come concetto ma ha delle basi di sensatezza indiscutibili! Pensa solo guardando le economie mondiali a quella Brasiliana, che impronta praticamente tutto sul mercato interno e quindi è poco condizionata dagli altri stati e dall'andamento delle economie mondiali, ed è un paese molto più grande e difficile del nostro! Diciamo in breve che le soluzioni esistono sia rimanendo nell'euro che uscendone, bastrebbe solo che fossimo governati da persone di buon senso che non stanno al potere per proteggere i loro tornaconti o quelli di grandi gruppi bancari, petroliferi, cementiferi, farmaceutici e assimili, basterbbe volere il meglio per tutti e non per pochi.

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  3. Caro Max hai colpito nel segno...finché Noi Popolo Italiano permetteremo di governare a persone come quelle che abbiamo avuto nell'ultimo trentennio, qualsiasi pensiero di un futuro migliore "per il popolo" diventa un'utopia. Lira o Euro, il problema sta nel fatto che i fili del potere sono in mano a poche grandi aziende o famiglie, alle quali non importa che dei loro tornaconti economici.
    In bocca al lupo a tutti, e teniamo a portata di mano badili e forconi!!

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  4. Commenti non miei:

    Nel 1992 si attuo la distruzione del Sistema Paese Italia fatto a suon di svendite
    chiamate "privatizzazioni e liberalizzazioni" che non hanno liberalizzato un bel niente ma hanno invece distrutto settori strategici e portanti privatizzandoli (regalandoli) ad amici e parenti e mettendoli inoltre sotto un ombrello di capitali e obiettivi diversi dall'INTERESSE DEL PAESE e perciò distruggendone anche tutte le sinergie.
    Con questo sistema si distrusse chimica, farmaceutica, cantieristica, nucleare, ricerca, parte di meccanica, telecomunicazioni ecc...e questo pure alla vigilia della corsa mondiale agli investimenti in Cina. In Cina non si poteva andare con imprese sparse ma solo con un Sistema Paese. In Cina si prendeva una Regione intera alla volta, grande anche come l'Italia, e gli si doveva dare tutto, dalle auto, alle lavatrici alle strade ecc...in genere formando joint-venture.
    Noi eravamo perfettamente in grado con il sistema strategico nostro, in sintesi ENI IRI e FIAT, di fare questo, cioè di offrire un pacchetto completo.
    Eravamo anzi, come prezzi, come aggressività e come capacità, i concorrenti più temibili. Smantellato il Sistema Paese noi siamo poi andati in Cina ma solo con qualche azienda singola a prenderci le briciole.

    Successivamente, seconda mossa, siamo entrati (ci hanno costretto) nell'EURO che ci ha ammazzato la competitività sull'export (data anche dalla Lira), facendoci perdere quote di mercato progressivamente e procurandoci un deficit della bilancia commerciale di 6 o 700 miliardi, dove prima avevamo invece surplus che era una della nostre forze e inoltre minando anche le imprese locali non più difese da una valuta leggera nei confronti dell'ingresso di concorrenti stranieri anche a valuta pesante.

    Infine come ciliegina sulla torta procurando un danno rilevante a un'altra fonte Italiana importante e cioè il turismo, sempre a causa di una valuta troppo pesante, l'EURO, che ha reso meno conveniente venire in Italia a uno straniero, e inoltre ha pure reso conveniente agli Italiani andare all'estero invece che spendere qui, cosa che prima non gli conveniva con la Lira piu leggera.

    I due registi principali del 1992, il primo nell'ideare e provvedere la necessaria cornice giuridica (insieme a Guido Rossi) e cioè la creazione delle Fondazioni bancarie, la trasformazione in SPA di aziende pubbliche ecc..(anche sotto minaccia di arresto ai manager se non firmavano con la scusa, o lo scopo vero? della concomitante Tangentopoli, tra gli applausi da stadio del popolo estasiato per la "lotta" alla "corruzione") e il secondo in qualità di liquidatore al Tesoro e cioè per tutti gli aspetti finanziari e i rapporti con gli advisors (JPM, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS ecc...) furono rispettivamente

    Giuliano Amato (lobby) e Mario Draghi (cripto-lobby) con l'aiuto di Carlo Azeglio Ciampi (lobby) Governatore della Banca d'Italia fino al 1993 (svalutazione e cioè ulteriore sconto per gli acquirenti esteri)poi Presidente del Consiglio per il 1993 - 94 e poi Ministro del Tesoro dal 1996 al 1999.

    Padri della Patria.

    Amato e Draghi sono casualmente anche i registi odierni dello schema Cassa Depositi e Prestiti e dell'European Redemption Fund.
    Amato poi oggi, per sicurezza, è anche incaricato della cosiddetta "spending review"

    Quindi le conclusioni o meglio le speranze per le quali la CdP potrebbe essere la capofila di un rilancio pubblico, io spero di tutto cuore che si avverino, ma dato quanto esposto e considerati i protagonisti, non ci scommetterei l'argenteria di casa.

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  5. COMMENTI NON MIEI

    I saldi di bilancia dei pagamenti sono terribili dall'entrata nell'EURO e valgono 60 miliardi di dollari di deficit l'anno, e quelli futuri previsti dal fondo monetario internazionale lo stesso, quando prima si avevano saldi positivi per 40 miliardi.
    Anche sul mercato interno la cosa è disastrosa, poiche una lira e un'economia con potere d'aquisto interno analogo ma un nominale differente dai paesi piu forti consentiva protezione da invasione di beni di quei paesi. Quindi non solo chi esportava è stato colpito. La moneta propria serve a equilibrare le ragioni di scambio. Per qualche strano motivo una svalutazione è "cattiva" per noi ma non per il dollaro, e nemmeno per l'EURO che all'esordio si svalutò del 35% prima di rivalutare.

    Viene poi raccontato che abbiamo goduto di tassi bassi con l'EURO ed è vero, ma non era un problema di tassi il nostro, per le imprese, ma di competitività e quindi domanda,commesse di lavoro, quote di mercato, vendite, profitti.

    E anche per il debito è una questione complessiva, se non tira economia cala gettito fiscale per lo stato e il tasso più basso non e' abbastanza come possibile risoluzione dei problemi . Il beneficio dei tassi ha coinvolto poco il sistema produttivo, e più invece i beni che NON possono essere venduti in un luogo distante da quello in cui viene prodotto, ovunque.

    Infatti si sono viste bolle immobiliari e finanziarie. Se non produci ricchezza e l'EURO è una catena che lo impedisce, non c'è soluzione.

    Le stesse pretese riforme strutturali, quelle possibili almeno, hanno i primi effetti dopo anni e anni, e nel caso Italiano significano poi cambiare struttura produttiva e distributiva. Quando non si può svalutare esternamente si svaluta internamente, non c'è alternativa e questo sta avvenendo. Tagli e tasse, ma questa non è una ricetta perchè le condizioni di questi Paesi non sono adatte a una moneta pesante e per l'Italia arrecano anche danni per una struttura di piccola e media impresa come la nostra.
    L'effetto dei tagli e delle tasse è in termini di calo dei consumi e calo del prodotto interno lordo superiore al beneficio presunto, stanti anche gli stabilizzatori automatici e considerato poi che ciò avviene in una condizione di debolezza modiale e di contrazione del credito. Infatti si vedono i saldi con l'estero peggiorare, dopo le manovre, anzichè migliorare, e peggio ancora si vedono i dati economici peggiorare molto.
    L'unico errore che si nota in genere nelle analisi e nei commenti delle persone riguarda la convinzione che il Governo o chi per esso agisca autonomamente e soprattutto nell'interesse degli Italiani. Questo è un atto di fede .
    Già a suo tempo che l'entrata nell'EURO fosse una catastrofe e contro l'interesse Italiano non era un segreto. Tuttavia siamo entrati a forza. Quindi chi Governa o fa finta di Governare,o come minimo risponde più ad altri interessi che a quelli del popolo Italiano.

    Se si guardano le cose dal punto di vista di altri interessi si vede molto bene che procedono secondo intenzioni di interessi esterni, non certo che hanno sbagliato in certi intenti. Nè per economia nè per il resto. Un Paese man mano marginalizzato, privato di libertà e Sovranità. Mi pare che se uno non si intestardisce a pensare (chissà perchè) che sono stupidi e ragiona che questi erano gli obiettivi loro,le spiegazioni sono piu chiare.

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  6. COMMENTI NON MIEI

    Le società fanno profitti, e questi sono una forma di finanziamento per lo Stato, la migliore anzi. Vendendo incassi un tot, ma rinunci al flusso di cassa.
    Come a suo tempo l'IRI che faceva profitti ininterrotti da 50 anni e cedettero per un boccone di pane.

    Il 30% di Eni (Tesoro e Cdp) sono circa 18 miliardi, il 32,4% di Finmeccanica 750 milioni, il 42% di Saipem 2,9 miliardi, il 31,2% di Enel 7,1 miliardi, Il 30% di Terna 1,9 miliardi. Circa 31 miliardi scarsi. Intanto non è una cifra che risolve i problemi del debito. Poi non è in ogni caso il momento adatto per eventualmente vendere. (Da un punto di vista di interesse per il paese).

    Sono società con un indice di redditività del capitale proprio positivo, anzi buono. In altre parole come qualunque società, se si vuole far cassa, uno può prendere le azioni, darle a garanzia in cambio di un finanziamento, o emettere una tranche di titoli obbligazionari garantiti da quel collaterale. Gli interessi sul prestito sono coperti dal flusso di cassa generato dalle aziende.

    Sono aziende di interesse Nazionale ed hanno sinergie, e perciò anche ulteriore valore estraibile, in quell'ottica.

    E qui si viene al punto. E' proprio l'interesse Nazionale che si vuole distruggere.
    D'altronde hanno man mano inculcato che non sei un cittadino Italiano, cioè che fa parte di una cultura, di una tradizione, di costumi, gusti, di una terra per i quali hanno sparso sudore e sangue padri e nonni.
    Anzi è "fascista" dire queste cose.
    Sei un cittadino "Europeo".
    Pazienza se sei cittadino di una moneta e basta, detenuta da una Banca Centrale che con te cittadino "Europeo" non ha legami e doveri precisi, e da una Commissione Europea che sempre con te non ha a che vedere.

    Due organismi autoreferenti.
    A te hanno dato il Parlamento Europeo, esplicitamente svuotato di poteri dal Trattato di Lisbona, che peraltro tu non hai nemmeno votato.

    Pazienza se non hai un esercito Europeo che ti difenda, pazienza che se gli USA debbono parlare all'Europa, vanno dal Ministro degli Esteri Tedesco, poi da quello Francese, da quello Inglese e forse da quello Italiano, ma non da quello Europeo, che non esiste. E non esiste neanche una politica estera Europea, una politica economica Europea, una politica sociale Europea. Esiste un numero magico: il 3% deficit/PIL, ma vale solo per alcuni come "dogma" assoluto. Per altri no.
    In Francia ad esempio è 4.80% ma nessuno urla al "sacrilegio".
    Quindi restano le Nazioni, ma alcune vengono particolarmente castrate.
    E pazienza se questi asset venduti non sono nemmeno di proprietà "Europea" ma di holding sovranazionali che dell'Italia, ma anche dell'Europa, se ne fanno anche un baffo, qualora non collimassero con i loro obiettivi e interessi.

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  7. COMMENTI NON MIEI

    Svalutazione e inflazione sono due cose diverse.Il differenziale solitamente è 10/1 e anche meno.

    Per noi nel 92 quando uscimmo da SME (che era un simil EURo un pò annacquato dalle bande consentite) fu positivo, cioè calò inflazione dopo la svalutazione.
    Ed è abbastanza logico per il nostro Paese che ha piccole medie imprese votate alle esportazioni, molto dinamiche, ma orientate al cliente, sensibili al prezzo.

    Quel che si dice su stipendi Cinesi o Indiani bassissimi è giusto, ma vale per tutti. Quello andrebbe semmai risolto con tariffe, cosa che fanno gli stesi Cinesi ad esempio nei confronti di molti beni (prodotti dì oreficeria ad esempio dove hanno barriere doganali altissime, noi invece no, così distruggiamo Valenza Pò e Vicenza, ma siamo molto democratici e "multietnici" per alcuni).

    Per non parlare delle barriere USA.

    La storia dell'EUR è che ora importi "ANCHE" da Germania ecc...e distruggi pure il mercato interno, e non esporti a loro molto, mentre con una tua moneta e un cambio che si aggiusterebbe in modo naturale sulla tua economia esporteresti, come hai sempre fatto.

    I Cinesi sul groppone, ammesso di non avere una politica doganale, ti restano, ma anche agli altri. MA non ti restano troppo USA, Germania, Francia, Svezia, ecc...Noi facevamo +40mld di surplus di c/a nel 1999 e ora -60mld all'anno dopo l'EURO. Fanno -100mld all'anno tra andare e venire. 1000 miliardi in 10 anni.
    Si puo guardare, sono dati pubblici.


    L'"erosione" del cambio è terribile se siamo noi, ma se è il dollaro che "erode" ed erode eh, eccome se "erode", allora quella non si chiama "erosione". E non è "cattiva". Pensa un pò. Nemmeno quella Inglese è cattiva quando erode la Sterlina.

    E nemmeno quella giapponese se erode lo Yen. La Cina poi ha sempre "eroso" attaccandosi al dollaro secco secco al centesimo dal 1994 al 2005. E così molte economie Asiatiche. Ma quasi tutte.

    Praticamente nessuno è "cattivo" se ha una moneta e adegua il cambio alle sue esigenze, alla sua competitività, salvo noi. Accidenti!!! Solo noi se eroddavamo eravamo cattivi!
    Guarda che è un bel fatto eh!
    Così ci hanno dato una moneta forte, e fissa. Una furbata. Neanche un'associazione per deliquere di stampo mafioso avrebbe avuto il pelo sullo stomaco di far questo a un Paese com l'Italia. O la Grecia. O la Spagna.
    Noi siamo un paese esportatore, non abbiamo molte materie prime, le compriamo le lavoriamo e le esportiamo. Il cambio favorevole è una necessità. E poi non abbiamo mica sempre "eroso", abbiamo anche rivalutato, il cambio si aggiusta da solo con la bilancia commerciale essenzialmente.
    Ma noi eravamo cattivi. Per fortuna Prodi, Amato, Padoa Schioppa, Draghi ecc..ci hanno salvato. E siamo diventati buoni.

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  8. COMMENTI NON MIEI

    Vediamola questa PIU EUROPA,piu nel dettaglio

    Solo in Europa, l'AmCham Eu Committee, il Comitato Europeo della Camera di Commercio americana, 150 membri, che rappresentano interessi in tutti i campi, dall’alimentare al finanziario, robetta come Coca Cola, Wal Mart, Google, Abbott, Glaxo, Sygenta, Monsanto, Time Warner, IBM, Lockheed Martin, Manpower, Philip Morris, British American Tobacco, JPM, Morgan Stanley, ecc....

    quelli fautore del PIU EUROPA non vede, e se ha visto non ha capito, e se ha capito non ricorda.....

    singolarmente i gruppi di pressione per settore: nel biotech ade sempio Sygenta, Monsanto, Bayer, Pioneer (Dupont), stanno nell'ESA (Associazione Europea delle Sementi) e inoltre dell’Associazione europea della bio-industria e poi influenzano leggi, nomine ecc...Ed è solo un esempio, tra decine... NDA, CNE, TCS ecc...petrolifero, assicurazioni, costruzioni, armi....
    Ci sono circa 2700 organizzazioni di lobbying con uffici stabili e circa 60.000 addetti. Calcolando 30.000 i Funzionari Europei sono 2 i lobbysti per ogni Parlamentare Europeo.

    L'EUROPA.

    L'EUR è una valuta, non è l'Europa. Politiche fiscali ecc.. Europee possono benissimo (anzi meglio) essere attuate in un'Europa con le Nazioni federate che hanno dei cambi flessibili.
    Quindi si prova a insinuare nel lettore l'idea di alternative inconciliabili, come se l'Europa sparisse, come se non potesse più governare o indirizzare, per il solo fatto che tutti avessero le loro valute Nazionali.
    Come peraltro avevano prima.
    O forse L'EURATOM e la CECA che furono progetti Europei e anche organici ebbero bisogno dell'EUR?
    Certo sparirebbe questa Europa, che ha rovinato Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Spagna, Italia e tra un po' anche la Francia. Ma non l'Europa,. Sparisce l'Europa prona e schiava della BCE, sparisce l'Europa inchiodata al diktat di una valuta e di tassi stupidamente uniformi per economie differenti, un'Europa di un'elite bancaria non eletta da nessuno con un contorno di pura rappresentanza che si occupa perlopiù della misura dei fagiolini, e in realtà non conta nulla.
    E CIOE' NON COM' ERA E COME E' SEMPRE STATA L'IDEA ORIGINARIA DELL'EUROPA NE' COME SI E' MOSSA L'EUROPA FIN DALL'INIZIO, PRIMA DI CAMBIARE ROTTA CON MAASTRICHT, CHE E' STATO IL TRADIMENTO DELL'IDEA ORIGINARIA DELL'EUROPA.

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  9. Il punto di vista di chi ha una moneta di riserva mondiale, come gli USA, è unico, ai fini del deficit della bilancia commerciale. Per gli altri non funziona il poter creare deficit commerciale a piacimento. Per gli USA è in un certo senso sempre debito interno, in quanto è in dollari, che stampano, e di cui c'è domanda forzosa, ma per gli altri no, perchè loro stampano la loro moneta ma questa esiste come valore internazionale solo in rapporto al dollaro, che è la moneta di riserva principale. L'aumento di deficit commerciale comporta che di moneta sovrana NON DOLLARO man mano se ne richiedano sempre più per un dollaro finchè non la si vuole più, e moneta sovrana NON DOLLARO diventa non convertibile.
    Cioè se vuoi comprare merci ti presenti con i dollari perchè la moneta sovrana NON DOLLARO io (in senso lato) non la voglio.

    I Cinesi finanziavano questo o quello. E' un modo di dire le cose. Sottintende però che è la stampa di moneta che crea automaticamente ricchezza, che è un pò quello che si fa credere alle persone comuni, il che non è del tutto vero.
    Una lettura normale per stare nell'esempio Cina, era che a fronte di una domanda viene creata la moneta che la supporta, cioè viene finanziato l'investimento ed è in realtà questo che tiene poi il valore a quella moneta e lo giustifica. Non era lo stesso stampare quella moneta senza l'investimento, questo è accessibile a chiunque come ragionamento singolo. Nel Caso Cina, allargando il ragionamento, la stampa di moneta poteva correre solo con la domanda estera e solo come conseguenza eventualmente l'indotto interno in una prima fase storica, ed è quello che hanno fatto infatti. Questo ha creato un enorme surplus commerciale, che è evidente dai 3400 miliardi di dollari che hanno di riserve. Se fosse vero che basta inondare moneta li cambierebbero in CNY (yuan) invece di impeigarli in titoli del tesoro americani. Ma questo comporterebbe una rivalutazione enorme della moneta cinese e una svalutazione enorme del dollaro con il risultato che le merci Cinesi diventerebbero carissime, oltre che parte dell'economia USA non sarebbe più finanziata, con il risultato prevedibile di aumento dei tassi mondiali.

    -L'effetto normale di aumentare moneta è positivo entro certi limiti, perchè di fatto aumenta i consumi e rende possibili più investimenti, ma questo lo si fa apparire poi come se il motore principale sia la moneta e cioè investimenti e domanda seguano sempre per quanta moneta uno stampi. Non è così. Ad esempio in un Paese prima abbastanza sviluppato ma distrutto da guerre, questo funzionerà abbastanza bene perchè ci sono un'enormità di investimenti da fare, e di consumi da innalzare, e per quanta moneta uno stampi quella si risolverà in output positivi, (fu la questione principale del piano Marshall, è falso che il PIL non fosse ripreso da subito, lo fu da subito, ma era una questione finanziaria) ma in un'economia matura le cose sono un pò diverse, e va valutata attentamente la qualità della spesa. Quindi l'altra ottica, quella anzi più corretta, parte dagli investimenti e che cosa possono generare, non dalla moneta che li genera automaticamente. .
    -Ogni Paese poi è diverso. Un Paese poco popolato e con risorse si sarà creato una struttura aderente a quelle caratteristiche, mentre un Paese molto popolato e con poche risorse, come l'Italia, per crescere avrà costruito e adattato un modello che glielo consentisse.
    -L'Italia fa quasi un terzo di PIL con export, circa 450mld nel 2011 su 1550 di PIL. I consumi interni possono essere alzati, ma fino a un certo punto, e inoltre l'indotto dell'export è già una fetta consistente dell industria interna. Cioè tutti i componenti che poi vanno a formare il prodotto venduto all'estero sono parte di industria interna.

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  10. PUBBLICO E PRIVATO

    I toni sono quelli soliti di tifosi di calcio.
    E la mentalità è
    "buono"
    "cattivo"
    100 o 0.

    Già qui in Italia la parola "pubblico" significa "statale" come se fosse la stessa cosa, ed è usata infatti indifferentemente. Questo la dice lunga sia su indottrinamento sia su cultura media. In secondo luogo sempre il pensiero "acceso" "spento" fa sì che per alcuni "statale" = "cattivo" per altri = "buono", comunque.

    Una gestione statale della cosa pubblica può essere buona o cattiva o media. Qui in Italia logiche di efficienza, allocazione, produttività, controllo...sono state spesso Trascurate, non prese in considerazione e altre scelte sono state improntate a criteri che con efficienza, allocazione delle risorse (che sono le tasse di tutti) non hanno avuto molto a che vedere, quanto piuttosto con acquisto di consenso politico.

    Qui abbiamo avuto fino a 280.000 addetti alle Ferrovie,per Alitalia si dimentica spesso che perdeva 1 miliardo di EURO all'anno, il che significa che con quei soldi avresti occupato molta altra gente, e invece tenevi un baraccone a spese anche della loro disoccupazione, o della minor quota di servizi o pensioni.

    Anche una RAI con 25.000 addetti e una quota dirigenti 6 o 7 volte il normale di altri paesi non è che sia una meraviglia.

    D'altronde non è che "privato" sia sempre un bene. Dipende. Innanzitutto c'è il privato che campa proprio sullo stato, e fuori concorrenza vera, ma protetto da commesse ottenute in modo meno trasparente, in secondo luogo un conto è una piccola azienda sul mercato, con tutte le difficoltà a fare impresa, un conto sono i monopoli che hanno privilegi, che hanno le rottamazioni (che sono tasse dei cittadini) che hanno le casse integrazioni, i finanziamenti agevolati, l'IRAP disegnata apposta, possibilità fiscali impensabili per un altro soggetto,specie se piccola e media impresa, finanziamenti agevolati ecc...

    Quindi più che lo scontro su "statale" contro "privato" bisogna vedere quale statale e quale privato. L'Italia ha avuto un sistema misto, come il Giappone, e al mondo è cresciuto in maniera seconda solo al Giappone fino a un certo punto. Ma il declino successivo ha vari padri, che non sono certo la quota "statale" o "privata" dell'economia.

    Ma c'è una cosa molto semplice e non discutibile. L'EURO ha ammazzato Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia, e già anche peggiorato Francia. ecc..

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  11. Non il "debito pubblico" "la corruzione" "gli sprechi",

    Certo hanno anche quelli qualche responsabiltà, ma non sono la causa principale. Noi abbiamo sempre finanziato un Paese con sprechi ecc. Perchè sprecavamo ma facevamo PIL. Ce li mantenevamo gli sprechi ecc... Dovevamo migliorare, questo è un altro discorso.. Dopo L'EURO non abbiamo più fatto PIL. Quindi ci siamo indebitati. Ma dove?
    L'EURO lo ha fatto creando una voragine nei conti con l'estero di ognuno, e nell'indebitamento privato che in parte ne è conseguito, perchè l'EURO ha distrutto anche parte del mercato interno non difeso più da una valuta debole aprendo cioè la strada a import anche da Paesi forti che ora sono diventati competitivi, mentre prima no, i loro prodotti erano cari, essendo in valuta forte, e quindi non penetravano, cioè avevano prezzi troppo alti, e quindi la LIRA difendeva industria anche interna, non solo quella votata a export.

    L'Italia aveva sempre avuto come problema da risolvere una quota maggiore,nei confronti con altri paesi occidentali,di inefficienza, corruzione, disorganizzazione, mancanza di strutture, burocrazia eccessiva, conflittualità ecc... che si tramutavano poi in costi maggiori per un prodotto.

    Però è vero anche che prima se la permetteva questa quota di costi, e proprio grazie alla LIRA.
    Con l'EURO non più. Ma infrastrutture, regolamentazioni, efficienza burocatica ecc..(quelle chiamate riforme strutturali) sono processi lunghi, contrastati, anche decennali.
    E qui ci volevano però cose anche più svelte, per compensare il calo di domanda dovuto all'EURO, perchè quello era immediato.

    E quindi riduzione del costo del lavoro, delle tutele, delle pensioni ecc...Quella che viene chiamata svalutazione interna. O austerity.
    A sua volta però la compressione dei redditi si tramuta nel calo dei consumi e del PIL e quindi del gettito fiscale, a cui si è fatto fronte aumentando le aliquote fiscali, che però diminuiscono ancor più il reddito disponibile in una spirale negativa continua.
    Perchè il punto principale è creare ricchezza. E nel caso Italia questa in buona parte derivava da export e da indotto. Sul quale l'Italia in decenni aveva creato una struttura industriale adatta, e non per capriccio.

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